The ancient town of Kotor-Cattaro, after which the whole fjord Boka Kotorska is named, is indeed a shrine of beauty and art. However, it is the little Perast that, nested on a steep mountain flank in front of the very entrance to the fjord, looks out like the perfect icon of nobility. The Lonely Planet guide, in one of its (rare, both unluckily and luckily: try to understand what I mean) Pindaric flights, says that it seems that a little corner of Venice had left Italy and had navigated until here... With 16 churches and 17 old palaces, Perast counts also as the town most beloved and praised by the locals.
In front of it lie the truly minimal islet of St. George, and the only slightly larger island hosting the sanctuary of Our Lady of the Cliff (Gospa od Skrpjela). The latter island was artificially created by the inhabitants of Perast in the XV century; to commemorate this fact, every year, on July 22, there is a boat procession to the island, with every participant symbolically throwing some stone into the water.
Incidentally, let me greet the fact that, thanks to Freytag & Berndt, we finally have a decent map (1:150.000) of Montenegro, marking a dramatic improvement on the seemingly hand-drawn, half-invented sheet that I bought on the place in 2003!
11 HF, Nikon D7000, 70-300 at 70 mm (x1.5), f/8, 1/320 sec.
Larger: http://bit.ly/2l5ip36
Alvise Bonaldo, Jörg Braukmann, Hans-Jörg Bäuerle, Friedemann Dittrich, Gerhard Eidenberger, Felix Gadomski, Johannes Ha, Leonhard Huber, Heinz Höra, Thomas Janeck, Giuseppe Marzulli, Jan Lindgaard Rasmussen, Danko Rihter, Arne Rönsch, Christoph Seger, Konrad Sus, Markus Ulmer, Jens Vischer
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Comments
Bosnia hat immer ihre 7 Km Küste in der Umgebung von Neum. Auf dem Weg von Mostar nach Dubrovnik durch Neum überschreitet man dreimal einen Zoll:
Km 43, Metkovic (BiH-HR)
Km 61, Opuzen (HR-BiH)
Km 69, Neum (BiH-HR)
LG, Alberto.
La Serenissima forse non è morta allora, ma sicuramente in questi ultimi quarant'anni di scempio turistico e scellerato abuso. Io sono nato e vissuto in una città che non esiste più, scomparsa dalla faccia della Terra. Chi viene a Venezia non sa che in realtà sta guardando uno scheletro privo di vita.
Neanche san Marco è riuscito a proteggerla.
Ciao, Alvise
Ho tirato fuori proprio la settimana scorsa la carta del Montenegro, per un amico che in questo momento sta andando a Istanbul in bici.
Saluti, Alberto.
Nel corso del medioevo Perasto entrò nell'orbita dalla Repubblica di Venezia, cui appartenne a periodi intermittenti e poi ininterrottamente dal 1420 al 1797. Nel Settecento la cittadina visse il suo momento di maggior splendore, giungendo ad avere quattro cantieri navali, una flotta di circa cento navi ed una popolazione di 1.700 abitanti. All'epoca veneziana risalgono anche le nove torri difensive (Perasto, pur non cinta da mura, non fu mai presa dai Turchi), la fortezza di Santa Croce (1570), i sedici palazzi barocchi e le diciannove chiese (diciassette cattoliche e due ortodosse).
Grazie allo spontaneo aiuto dato nel 1368 alla flotta veneta durante un terribile assedio, la città si guadagnò il titolo di "fedelissima gonfaloniera", che mantenne fino alla fine della Repubblica. Per decreto speciale del Senato la città ebbe l'onore e il dovere di custodire il gonfalone di guerra della flotta veneta; anche i dodici Gonfalonieri di Perasto, che in corso di battaglia costituivano la guardia personale del doge ed avevano il compito di difendere il vessillo sulla nave ammiraglia, provenivano esclusivamente da Perasto. Nella battaglia di Lepanto ne perirono otto su dodici. Sotto il governo veneto, Perasto fu sottoposta all'autorità civile e giudiziaria del Rettore e provveditore di Cattaro, ma ebbe un proprio consiglio e propri ordinamenti autonomi.
La devozione della cittadina alla Repubblica di Venezia non venne meno neppure alla caduta di quest'ultima: mentre il 12 maggio 1797 il doge depose le insegne di San Marco, i perastini deliberarono di rimanere veneziani e si ressero in autogoverno fino all'arrivo delle truppe austriache. I vessilli veneti rimasero così issati fino al 23 agosto, giorno in cui vennero seppelliti con una cerimonia solenne, l'ultima della Serenissima, sotto l'altare del duomo. Il capitano della guardia, conte Giuseppe Viscovich, nel consegnare il gonfalone veneto ai sacerdoti pronunciò davanti alle milizie ed a tutto il popolo un commovente ed intenso discorso, passato alla storia col titolo di Ti con nu, nu con ti.[4]
Che non fanno nessuna meraviglia, dato che è assolutamente anomalo fuori dall'Italia trovare dei concentrati di arte e bellezza quali sono Perast e Cattaro.
Purtroppo a Perast ci sono sempre passato di fretta, non sono neanche mai andato alla Madonna dello Scoglio.
Saluti Alberto.
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