Il Parco naturale dell'Aveto   8534
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Legende

1 Lago di Giacopane
2 Monta Antola, 1597m
3 Monte delle Lame, 1595m
4 Monte Aiona, 1701m
5 Monte Pertusa, 1227m
6 La Rocchetta, 1292m
7 Monte Nero, 1675m
8 Monte Penna, 1735m
9 Monte Trevine, 1661m
10 Monte Crociato, 1486m
11 Monte Molinatico, 1550m
12 Monte Zuccone, 1423m

Details

Aufnahmestandort: Monte Ghiffi (1238 m)      Fotografiert von: Giuseppe Marzulli
Gebiet: Italy      Datum: 23 June 2023
The Aveto Regional Natural Park is a protected natural area in the province of Genoa, in Liguria. It has a total area of 3.018 hectares and covers one of the most naturalistically important areas of the entire Ligurian Apennines.
The summit of Mount Ghiffi is entirely covered by trees and does not allow a panoramic view. Descending a little towards Monte Pertusa, one has a good view.

Kommentare

The great thing about the Apennine is, that it is so long. For a riddle, the problem about the Apennine is, that it is so long. No success yet. Cheers, Martin
08.07.2023 10:17 , Martin Kraus
I don't know where it is, but I like the landscape.
08.07.2023 21:07 , Jörg Braukmann
Thanks for the comments. Apennine is right.
It is not the Tuscan-Emilian Apennins.
09.07.2023 12:35 , Giuseppe Marzulli
Ligurian Apennines.
10.07.2023 00:04 , Giuseppe Marzulli
Il mio primo pensiero era stato per le montagne a cavallo fra Lunigiana e Liguria, zona Cornoviglio - Zeri - Sesta Godano (ciclisticamente: foce del Rastello), nel qual caso le montagne piú alte in fondo a destra sarebbero state il Gottero e compagni. Ma fra altre cose non mi torna il laghetto che si vede in cresta.
Per sviluppare idee alternative avrei bisogno di mettermi lí con la carta: quando si ha una prima intuizione troppo definita, poi è difficile staccarsene...
10.07.2023 10:09 , Pedrotti Alberto
We are not in that area.
The solution is right in the lake.
11.07.2023 14:37 , Giuseppe Marzulli
Allora quello che mi viene in mente è il lago di Giacopiane, nel qual caso tu potresti essere dalle parti del passo del Monte Ghiffi, ma sono passati troppi anni fa da quando ho fatto in bici il Bocco e il Monte Ghiffi per ricordare fini dettagli paesaggistici.
Quello che non mi torna è che il Giacopiane non sarebbe propriamente una pozza d'acqua, ma nulla vieta che abbia vicino un laghetto piú piccolo, mi sembra infatti di orecchiare la formula "laghi di Giacopiane".
Un'altra cosa che non mi torna è il presagio di grandi montagne che si ha al termine destro del panorama, nelle nuvole. Se al centro ci fosse il gruppo del Penna, chi ci starebbe a dx di grosso? Boh.
Se non esce nulla, mi metterò a fare ricerche con ausili informatici.
Se ci avessi, almeno approssimativamente, azzeccato, un'altra cosa che dovrei cercare è in quale Giro d'Italia si fece la cronometro Chiavari - Monte Ghiffi, ma quello magari me lo vado a guardare, piú piacevolmente che in rete, sulla Storia del Ciclismo di Beppe Conti.
11.07.2023 19:31 , Pedrotti Alberto
Bene... oggi con Google Earth e cartografia varia vedo tutto piú chiaro.
Guardando poi in vecchi quaderni di appunti trovo la cronaca di quella tappa, da La Spezia a Cornareto, dintorni di Cabella Ligure, angolo SE del Piemonte, zona di quasi-incontro di quattro regioni. Dopo il Monte Ghiffi (gli appunti parlano di "discesa ripidissima su Prato di Sopralacroce") leggo che da Barbagelata si vedono la Capraia e la Corsica. Dopo varie peripezie, arriva l'ultima salita di giornata: Cassingheno, Carpeneto, Fascia (dove prendo un caffè come pretesto per telefonare che sono finalmente in arrivo), Casa del Romano che dà nome alla strada, e infine Capanne di Carrega, dove questa scollina, sui 1400 metri, fra Liguria e Piemonte. Ricordo che rare volte ho percepito un senso di isolamento come in quell'angolo dimenticato di Appennino. Non escludo che anche la bassa stagione facesse la sua parte.
Gli appunti del giorno dopo parlano di una camminata da Daglio via Cartasegna fino in cima al monte Legnà, "donde si vede fino al Rosa".
Se a quei tempi fossimo stati già digitali e panoramici, avrei decisamente della bella roba da far vedere... ma magari qualche infaticabile esploratore odierno dell'Appennino, senza fare nomi, potrebbe rimediare!
Saluti
Alberto.
12.07.2023 15:49 , Pedrotti Alberto

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Giuseppe Marzulli

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